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martedì 11 novembre 2008

SNALS-CONFSAL CONFERMA MOBILITAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA

Marco Paolo Nigi:
“Il Governo convochi i sindacati a Palazzo Chigi e apra tavolo politico sulla scuola”


Roma, 7 novembre - Il Consiglio nazionale dello SNALS-Confsal (riunitosi dal 4 al 7 novembre) ha espresso la propria soddisfazione per la massiccia partecipazione allo sciopero e alla manifestazione nazionale sulla scuola del 30 ottobre e ha confermato lo stato di mobilitazione della categoria, invitando il Governo ad aprire un tavolo politico sulla scuola a Palazzo Chigi.
“Lo SNALS-Confsal - ha dichiarato il segretario generale Marco Paolo Nigi - con questa decisione continua la sua azione a tutela degli operatori della scuola, degli studenti e delle famiglie”.
“Chiediamo al Governo - ha continuato Nigi - di aprire immediatamente un confronto politico a Palazzo Chigi sui contenuti della riforma Gelmini per individuare possibili percorsi condivisi che garantiscano la qualità dell’istruzione anche in un contesto di razionalizzazione della spesa”.
“Lo SNALS-Confsal - ha proseguito Nigi - conferma il proprio NO alla riduzione del tempo scuola, all’aumento degli alunni nelle classi, alla revisione delle classi di concorso come strumento per fare cassa. Pensiamo che sia possibile fare comunque delle economie: intervenendo sulla spesa per le supplenze che è possibile contenere attraverso l’organico funzionale di scuola; rimodulando l’orario dei docenti della scuola elementare e quindi escludendo l’ipotesi del maestro unico; favorendo il turnover con l’immissione in ruolo del personale attualmente precario che costa meno, perché si trova all’inizio della carriera; eliminando le esternalizzazioni e riaffidando determinate mansioni al personale ATA in servizio nelle scuole”.
“Ci sembrano proposte ragionevoli e praticabili - ha concluso Nigi - che possono ridurre la spesa senza stravolgere gli ordinamenti scolastici che, certamente, necessitano di interventi riformatori, ma non con la decretazione d’urgenza qual è lo strumento del decreto legge. Attendiamo dal Governo un segnale positivo rispetto alla richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale, nell’interesse della scuola e del Paese”.